Nonsolomamma

della sposa in ottanio e di altri fatti

“uff, quanto parla… quando tocca a noi?”
“tra poco. appena dicono: ‘sì lo voglio’ dovete portare gli anelli”
“praticamente noi facciamo la cosa più importante di tutte. senza di noi la zia non si può sposare…”
“mmmh, più o meno… hai visto come è bella la zia?”
“mpf”
“sei ancora arrabbiato con lei?”
“non so”
“a me il sociologo guatemalteco sembra molto carino e anche simpatico…”
“sì, è carino, ma l’ho visto adesso per la prima volta e ancora non gli ho parlato molto”
“adesso avrete un nuovo zio”
“lo decido io se ho un nuovo zio, e poi…”
“vai vai vai! tocca a voi. prendete le fedi, presto!”.

la zia matta è entrata nella sala del comune di bari nel suo vestito color ottanio che assomiglia all’azzurro ma proprio azzurro non è. è arrivata a braccetto di mister brown e, quando hanno varcato la soglia, è partito un merengue che si chiama ‘a pedir su mano’ e il padre della sposa, per la sorpresa e l’emozione, ha cominciato a correre a ritmo verso l’ufficiale dello stato civile che aveva la fascia tricolore ma in realtà era un amico archeologo della zia matta. “vai piano!”, diceva la sposa a mister brown ma lui non sentiva e già era troppo commosso per capire la nostra lingua.
mister incredible era il testimone della zia matta. “non ce la faccio. dammi subito un fazzoletto”, ha detto a elastigirl alle prime note del merengue. ma il fazzoletto non c’era e lui ha testimoniato singhiozzando, dall’inizio alla fine, in modo poco onorevole ma molto appassionato. “non avevi mica pianto così al nostro matrimonio”, ha osservato elastigirl, quando lo ha raccattato con gli occhi gonfi e l’aria stravolta, alla fine della cerimonia. “pianto? io? quando mai?”, ha riposto mister i senza ritegno.
lui, il sociologo guatemalteco, nonché sposo, guardava la piccoletta bionda in ottanio, accudente e innamorato, e, senza saperlo, superava l’esame degli hobbit che lo scrutavano sempre meno torvi e diffidenti.
in prima fila, oltre a super w, con gli occhiali scuri, e a mister brown con la barba bianca, c’erano i genitori e la sorella dello sposo, arrivati dal guatemala, con lo sguardo perso nel vuoto, per il jet lag o l’incredulità. elastigirl per un attimo ha fatto finta di essere quella mamma guatemalteca, catapultata a bari, per il matrimonio del figlio sociologo con un’antropologa matta. ha pensato a tutti quei chilometri e a tutta quella strada e le sono montate l’ansia, la nostalgia, la malinconia e lo struggimento. e siccome le è venuto un po’ da piangere ha prontamente interrotto il transfert e si è data una calmata.
alla fine l’archeologo con la fascia tricolore che non aveva mai celebrato un matrimonio prima di allora, ha fatto un discorso, per gli sposi. un discorso sulla follia, perché un po’ di questo si tratta.
alla festa, la zia matta ha ballato il merengue, la salsa, il raeggeton, la pizzica, il tango e le canzoni degli anni ’80 e ’90. gli invitati anche, hobbit e parenti guatemaltechi compresi. fuori c’erano il mare, il cielo terso e 18 gradi.
lo zio con l’orecchino al naso, fratello gemello della sposa, ha regalato la sciarpa del bari ai neo suoceri e alla neo cognata e ieri li ha portati allo stadio, in curva.

81 pensieri riguardo “della sposa in ottanio e di altri fatti

  1. 1. Tantissimi auguri agli sposi allegri!
    2. Quoto Ale del commento 47. Sono pienamente d’accordo con lei.
    3. I troll ci sono sempre. Ovunque.
    4. a me questa famiglia di economisti, sociologi, antropologi, hobbit e super di vario genere piace, diverte, intenerisce.

  2. Quel pezzo del papà della sposa che a ritmo di merengue la trascina verso il celebrante mi ha fatto piangere dalle risate … ma sai cosa vuol dire quando lavori in un open space, no?
    Auguri auguri agli sposi.
    A te un abbraccione, come sempre mi rallegri le giornate!

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